Irremovibile CDC: in America in Conditional Sail Order in vigore fino all’1/11. Le compagnie cercano homeport alternativi ai Caraibi

Il CDC (il centro statunitense per il controllo e la prevenzione delle malattie) è irremovibile: il Conditional Sail Order non sarà revocato prima del prossimo 1° novembre.

È questa la risposta fornita dall’ente sanitario alla CLIA, l’associazione internazionale delle compagnie di crociera, in seguito alle continue richieste di allentamento delle restrizioni per i viaggi in crociera, di cui il settore americano soffre ormai dallo scorso marzo.

Il Conditional Sail Order è entrato in vigore lo scorso 30 ottobre, in sostituzione dell’ormai famoso No Sail Order, ordinanza firmata in data 14 marzo 2020 che vietata qualsiasi tipo di operazione turistica per le navi da crociera nel nuovo continente.

Un passo che all’epoca, ormai cinque mesi fa, poteva dare speranza e positività ma che a oggi oltre, a risultare obsoleto visto l’evolversi della pandemia, sembra sempre di più essere una grande presa in giro nei confronti del settore specialmente in virtù dell’avanzato stato della campagna di vaccinazione contro Covid-19 negli Stati Uniti d’America, in quanto la nuova ordinanza firmata dall’ente sanitario, strutturata in quattro fasi, non presenta ancora le linee guida necessarie per soddisfare nemmeno la prima di queste.

Sostanzialmente un No Sail Order chiamato con un altro nome, sul quale il CDC sembra non aver fatto passi avanti.

Tra le svariate condizioni imposte alle compagnie che potrebbero permettere un graduale riavvio delle operazioni in territorio americano, anche quella di effettuare un determinato numero di viaggi di prova nel corso dei quali si dovrebbero emulare tutti gli aspetti di un’emergenza sanitaria a bordo, tanto che nei mesi scorsi le compagnie si erano organizzate per la ricerca di volontari pronti a salpare per soddisfare questo requisito.

Al CDC non è quindi bastato l’esempio degli oltre 400.000 ospiti – di cui 100.000 registrati da Royal Caribbean con Quantum of the Seas da Singapore – che dal graduale riavvio delle operazioni nel mondo hanno optato per un viaggio in crociera in Asia ed Europa per regalarsi attimi di relax dopo mesi e mesi di restrizioni, con pochissimi casi di Covid confermati e rapidamente isolati grazie ai rigidi protocolli adottati dalle compagnie di navigazione.

Nel frattempo i player d’oltreoceano si sono spinti alla ricerca di nuovi homeport, prevalentemente caraibici, per il riavvio delle rispettive operazioni nella regione. Royal Caribbean ha già annunciato la ripartenza dal prossimo giugno con Vision e Adventure of the Seas con crociere settimanali in partenza da Nassau e Bermuda, mentre Celebrity Cruises salperà con Celebrity Millennium da St.Marteen, provando così a salvare parte della stagione estiva e a dare il via a una graduale ripartenza.

Seguendo le orme dei loro competitors Norwegian Cruise Line (la quale ha recentemente annunciato la ridistribuzione della flotta) e Carnival Cruise Line potrebbero essere le prossime ad annunciare speciali programmazioni estive, magari in partenza dal Messico o dalla Giamaica, o da qualsiasi altro porto facilmente raggiungibile dagli Stati Uniti.

Nel vecchio continente sono invece numerose quelle che hanno approfittato dell’imminente riapertura della Gran Bretagna al turismo di prossimità per annunciare il riavvio delle operazioni nella regione. Tra queste anche Princess Cruises, P&O Cruises, MSC Crociere, Viking e altre ancora.

Nel frattempo il CDC ha annunciato che le linee guida necessarie per soddisfare le quattro fasi del CSO saranno rilasciate a breve. Lo stesso annuncio era stato rilasciato dall’ente sanitario diverse settimane fa.

#DDB #Diariodibordo

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.