Mi presento: sono Salvo, sono nato nel 1987 e amo viaggiare. Ma forse questo lo avevate già intuito.
Sono un appassionato di mare, sono un inguaribile romantico che spenderebbe giornate intere ad ammirare la bianca scia lasciata dalla navigazione che si fonde con il profondo blu, sono un sognatore, un navigante, un esploratore. Sono affamato di curiosità verso il mondo, e sono grato al mondo per tutte le volte che ha saziato la mia fame. Ma non è mai abbastanza.
Il primo incontro con una nave da crociera l’ho avuto in una soleggiata giornata di ottobre del 2011, il 2 ottobre per la precisione, il giorno dopo il mio compleanno. Fino a quel momento non avevo mai preso in considerazione una crociera come vacanza principale, ma nemmeno come secondaria. Non l’avevo proprio presa in considerazione, poi tutto è cambiato. Ricordo la sensazione di stupore che m’invase nell’attimo esatto in cui misi piede nella hall centrale e alzai gli occhi al cielo e la percezione di appartenenza a un mondo che ancora non conoscevo. Che nave era? Non è importante, ogni nave è speciale a modo suo e regala esperienze e ricordi unici. Ho ancora impresso nella mente il primo tramonto rosso fuoco ammirato dalla balconata di poppa. Era il primo giorno e la nave era appena salpata, un’emozione unica, proprio come il momento vissuto: unico. Si, perché non importa quante crociere tu abbia fatto, quante albe, tramonti o stelle tu abbia visto da una nave, nulla è mai uguale. Da quel giorno penso di essermi ammalato così tanto di crocierite (questo il termine con cui i crocieristi accaniti definiscono il proprio bisogno di crociera), da spingermi ad aprire questo blog o magazine se preferite, o come lo chiamano gli inglesi ‘blogzine’. Su Diario di Bordo troverete tutte le ultime novità riguardanti i colossi del mare: dalle nuove navi, ai nuovi itinerari passando per le unità che hanno fatto la storia. E ancora racconti di viaggio, curiosità, aneddoti, informazioni sui porti e spunti per escursioni fai da te.
I viaggi sono quelli per mare con le navi, non coi treni. L’orizzonte dev’essere vuoto e deve staccare il cielo dall’acqua. Ci dev’essere intorno e sopra e deve pesare l’immenso, allora è viaggio